Francesco Milizia Architettura Civile 1853

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Francesco Milizia Principi di  Architettura Civile 1853 ill. dal prof. G. Antolini con nuove osservazioni in aggiunta alle già edite del 1817, terza ed. milanese migliorata per cura di L. Masieri ed aumentata di appendici sui ponti di ferro, strade ferrate, ecostruzione delle volte con 37 tav. in rame ripiegate, in antiporta ritratto inciso di M. opera di G. Bramati, piccole note a pennino al frontespizio, legatura in mezzatela con titolo in oro al dorso in 8° picc. , pag. 607, le ultime due tavole presentano minimi strappetti che interessano l’inciso senza causare perdite, complessivamente buone condizioni generali vedesi immagini.
F. Milizia Nacque a Oria (Brindisi), il 15 novembre 1725. Fu un teorico dell'architettura, storico dell'arte e critico d'arte italiano, teorico del Neoclassicismo. Pur non esercitando la professione di architetto, Milizia scrisse varie opere storiche e teoriche sull’architettura. In Principi dell'architettura civile, affermò che l’architettura è un’arte di imitazione della natura, esaltando i capolavori dell’arte greca. Nel 1761 si recò a Roma per amministrare gli edifici di proprietà del re di Napoli nello Stato Pontificio. Mantenne questo incarico fino al 1786, per poi dedicarsi agli studi storici e teorici d'arte e architettura. Francesco Milizia si interessò anche di argomenti estranei all'arte, come ad esempio le scienze mediche. Egli scrisse un Dizionario di medicina domestica basato sul lavoro del fisico e medico scozzese William Buchan. Fu attratto anche dalle scienze naturali e soprattutto dall'astronomia, argomento sul quale scrisse una sintesi delle celebri Histoires dell'astronomo francese Jean Sylvain Bailly, pubblicato nel 1791 con il titolo Storia dell'astronomia di M. Bailly ridotta in compendio dal signor Francesco Milizia. Morì a Roma nel 1798.